2021-07-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-ALimentazione-Sana-e-denti

Come una corretta alimentazione garantisce la salute dei denti

Lo sapevate che esiste un legame molto stretto tra l’alimentazione e la salute dei denti?

Esatto: quello che mangiamo è importante non solo per il benessere psico-fisico ma anche quello dentale.

Nello specifico, cibi poco sani possono generare carie, esporre i denti a patologie gengivali, degenerando nella perdita definitiva dei denti.

Per il mantenimento di una bocca in salute non servono particolari accorgimenti ma solo qualche piccola attenzione, con rispetto di regole alimentari e una buona igiene orale.

Scopriamo, nell’approfondimento dedicato, i consigli del Dottor Andrea Poggi.

I cibi che fanno bene ai denti

Al primo posto tra i cibi che garantiscono il benessere dentale troviamo latte e derivati, che grazie ad un elevato contenuto di calcio proteggono la salute dei denti, la cui struttura è composta principalmente da minerali.

Non dimenticate di ricorrere allo spazzolino dopo l’utilizzo di questi cibi, per dire addio al lattosio e allo zucchero che si depositano sullo smalto, alimentando la flora batterica del cavo orale.

Hanno l’approvazione del dentista anche:

  • La bieta, gli spinaci e l’insalata: essendo stimolanti della salivazione, aiutano a mantenere la bocca pulita;
  • Frutta e verdure fresche che non essendo alcalinizzanti e ad alto contenuto di vitamine, hanno calcio e fosforo, preziosi per i denti.
  • Il peperoncino, un vero tocca sana per la bocca;
  • Il cioccolato, rigorosamente fondente, contiene preziose sostanze antibatteriche che riducono la formazione della placca e delle carie.

Alimenti da consumare con moderazione

Vi sono alcuni alimenti da consumare con moderazione, in quanto troppo acidi, che indeboliscono lo strato protettivo che riveste la dentatura.

Tra i principali, vi sono: gli agrumi, il cui acido citrico è fortemente abrasivo per lo smalto. Le bibite gassate e gli energy drink, a causa della quantità eccessiva di zuccheri.

Infine, aceto, birra, snack dolci, caramelle, patatine e tartine.

Indipendentemente dai cibi consumati,  dopo un buon pranzo oppure una cena, occorre completare la salute della bocca con una corretta pulizia, lavando cioè i denti per evitare che l’acidità dei cibi masticati, attacchi lo smalto. È bene utilizzare uno spazzolino con dentifricio al fluoro, ma anche l’uso del filo interdentale o dello scovolino sono altrettanto importanti.

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2021-06-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Pericoronite

Pericoronite: i sintomi e le cause della gengiva infiammata

Avete mai sentito parlare della pericoronite? Si tratta di uno stato infiammatorio che colpisce la gengiva durante la fase di eruzione del dente.

Nello specifico, molto spesso coinvolge i denti del giudizio che in pochissimi casi dispongono dello spazio necessario per la loro corretta eruzione.

La pericoronite può essere sia acuta che cronica. Scopriamo maggiori informazioni nel corso dell’approfondimento a cura del Dentista Andrea Poggi.

Cause e sintomi

La pericoronite si manifesta quando un dente emerge, totalmente o parzialmente, infiammando la gengiva.

In questa specifica situazione, si genera una sacca virale in cui i batteri entrano e generano infezioni intorno al dente. L’accumulo di batteri, i quali rimangono intrappolati sotto il lembo della gengiva, possono portare allo sviluppo di un ascesso dentale.

La pericoronite è quindi un’infiammazione che può estendersi anche a tutta la mascella, portando all’insorgenza di disturbi al normale processo di masticazione.

Le cause della pericoronite sono attribuibili a: residui di cibo, traumi, posizione anomala del dente in uscita e infezioni.

I sintomi più comuni, invece sono dolore al viso, gengive gonfie e arrossate, alitosi, cattivo sapore in bocca, difficoltà di apertura della mandibola, difficoltà nella deglutizione, febbre, perdita di appetito, linfonodi del collo gonfi e mal di gola.

La pericoronite acuta e cronica

Lo stato di infiammazione può essere di due tipologie:

  1. Acuto. Si manifesta nel paziente improvvisamente, ha una durata breve ed è una forma che interessa due strutture adiacenti.
  2. Cronico. SI verifica con maggior periodicità, presentando pochi sintomi, ma evidenziando alcuni segni dello stato di processo infiammatorio avanzato.

Dopo un’opportuna valutazione da parte del Dottor Andrea Poggi, sarà possibile intervenire in tre modi, a seconda dello stadio della patologia.

Innanzitutto, viene gestito prima il dolore, passando poi in una seconda fase alla cura dell’infiammazione o dell’infezione pericoronale. Alla fine, se necessario, con piccolo intervento di chirurgia orale, è possibile rimuovere il tessuto gengivale sovrapposto.

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2021-06-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Implantologia-Dentale

Il Dottor Poggi risponde alle domande più comuni sull’implantologia dentale

Oggi parleremo di implantologia dentale, delle sue caratteristiche, delle tipologie e risponderemo alle domande più frequenti che vengono poste dai pazienti al Dottor Andrea Poggi prima di essere sottoposti a un intervento.


Dopo aver introdotto e compreso a grandi linee in cosa consiste un intervento di implantologia dentale, andremo ad analizzare uno ad uno i quesiti di maggiore interesse.

Cos’è l’implantologia dentale?

Si tratta di una tecnica che viene utilizzata per sostituire uno o più denti mancanti: nel dettaglio possiamo identificare un impianto dentale come un piccolo intervento chirurgico atto a sostituire la radice di un dente naturale. La piccola vite in titanio verrà inserita nell’osso e diventerà il nuovo punto di ancoraggio per la protesi dentaria.

L’impianto dentale fa male?

No, l’impianto dentale viene effettuato seguendo una procedura che comincia già nei giorni precedenti all’intervento. Per ridurre al minimo la possibilità di infezioni, viene prescritta una terapia antibiotica che permetterà al paziente di ridurre il dolore post-operatorio. L’operazione chirurgica invece viene effettuata in anestesia locale, quindi sarà completamente indolore; nel caso in cui l’ansia e la paura fossero eccessive, in alcuni casi, sarà possibile intervenire con la tecnica della sedazione cosciente. Questa tipologia di anestesia viene somministrata solo dopo un’attenta analisi della storia clinica del paziente e aiuta a calmare forti stati di agitazione.

Quanto dura l’intervento e l’impianto dentale?

Dipende dai casi, nell’implantologia dentale tradizionale si va da qualche minuto ad un massimo di due ore nel caso di una riabilitazione mascellare completa. Per un singolo impianto dentale sono sufficienti pochi minuti.
Successivamente bisognerà attendere due o tre mesi per inserire la corona, o dente artificiale.
Nel caso in cui si trattasse di impianti dentali a carico immediato, all on four o all on six, non bisognerà aspettare l’inserimento delle corone, ma gli impianti e i denti definitivi verranno posizionati in un solo giorno. Per ottenere una riabilitazione completa sarà comunque necessario attendere dai 4 ai 7 mesi.

Dopo l’intervento il Dottor Andrea Poggi consiglia di non ingerire alimenti troppo caldi, che potrebbero interferire coi punti di sutura, o cibi di dimensioni troppo piccole (come riso o semi) che potrebbero causare infezioni, insinuandosi nella ferita. Si consiglia di assumere gelato, vellutate, uova, formaggi morbidi e così via.

Per quanto riguarda invece la durata media di un impianto si attesta intorno ai 10 anni, ma è sempre un dato soggettivo, dipendente in particolar modo dall’igiene orale del paziente.

Si rimarrà senza denti durante il periodo di guarigione?

 No, il dentista progetterà una protesi provvisoria su misura per permettere al paziente di svolgere normalmente il processo di masticazione e risolvere il problema estetico.

È possibile inserire un impianto subito dopo aver eseguito un’estrazione dentale?

In alcuni casi è possibile posizionare l’impianto nella stessa seduta dell’estrazione; in altri, più complessi, sono necessari 2 o 3 mesi per garantire la completa guarigione delle gengive.

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2021-06-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Ortodonzia-Bambini

Ortodonzia per bambini: per una giusta funzione masticatoria, fonatoria ed estetica

L’ortodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di mantenere, ripristinare, oppure creare il corretto rapporto osseo tra le mascelle, tra le arcate dentarie e l’allineamento dei denti.

Nell’approfondimento odierno dello specialista Andrea Poggi scopriremo a che cosa serve, quando intervenire e perché è importante soprattutto nell’età dello sviluppo.

L’obiettivo dell’ortodonzia

L’obiettivo più importante che l’ortodonzia si prefigge è strettamente correlato alla salute della bocca e alla masticazione.

Nello specifico, se i denti sono allineati sin dalla tenera età, risulterà più facile pulirli ed evitare l’insorgenza di carie.

Questo perché, migliore è la giustapposizione tra le due arcate dentarie, minore sarà l’incidenza delle paradontosi, che sono la causa principale della caduta precoce dei denti.
Il secondo obiettivo di un approccio ortodontico sin dall’età infantile riguarda la natura estetica, da non sottovalutare e da non considerare come del tutto frivolo, né limitato alla qualità del sorriso: i denti supportano tutta la forma del viso.

L’importanza di una diagnosi precoce

A partire dai 6 anni, in alcuni casi anche prima (dai 3 anni), se si notano segnali di criticità, è importante sottoporre il bambino ad un’accurata visita dal dentista in modo che possa sia possibile verificare che la crescita dentale del bambino sia corretta.
Se così non fosse, è importante sapere che oggi esistono un gran numero di trattamenti ortodontici adatti ai bambini, in grado di risolvere con tempismo il problema prima che diventi più serio.
L’ortodonzia precoce funziona molto bene e spesso evita l’uso di altri trattamenti più complessi durante l’adolescenza o in età adulta.

Il Dottor Andrea Poggi risponde alle domande più comuni

  • A che età svolgere la prima visita ortodontica? Ogni bambino dovrebbe effettuare una prima visita da un ortodontista prima di compiere 7 anni. Un intervento nel momento più appropriato della crescita consente un risultato migliore e un tempo di terapia ridotto.
  • Quanto deve durare una cura ortodontica? La cura ortodontica non ha un termine preciso, normalmente il trattamento dura dai 6 mesi per i casi più semplici ai 2 anni per quelli più complessi mentre, se riguarda bambini piccoli dai 6 ai 9 anni, si parla di trattamento precoce o intercettivo la cui durata varia da 1 anno a 1 anno e mezzo.
  • Per quale motivo un bambino dovrebbe mettere l’apparecchio? Le cause per cui viene indicato un trattamento di ortodonzia infantile sono di natura estetica (prognatismo mascellare e mandibolare) o funzionale (respirazione con la bocca o difetto di pronuncia).

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2021-06-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Odontoiatria-Conservativa

Odontoiatria conservativa: perché affidarsi a uno specialista

L’odontoiatria conservativa è una branca dell’odontoiatria che si occupa di ricostruire denti, o parti di essi, i quali possono risultare compromessi da fratture o carie.

Presso lo Studio Odontoiatrico Santa Sofia, l’odontoiatria conservativa viene praticata in molteplici casi e mira a ricostituire la funzionalità e l’estetica del dente danneggiato da processi cariogeni o fratture.

Scopriamo maggiori informazioni nell’approfondimento dedicato, a cura del Dottor Andrea Poggi dentista.

Il ricorso alle cure di odontoiatria conservativa

Le carie sono tra le cause più frequenti di ricorso alle cure odontoiatriche, a qualsiasi età, mentre le fratture di parti del dente sono legate non solo ai processi cariogeni, ma anche a traumi accidentali.

I denti, oppure una parte di essi, possono rompersi anche a seguito di interventi invasivi, i quali hanno contribuito a rendere la struttura più fragile.

Tra i più comuni ad esempio la devitalizzazione. In quest’ultimo caso, infatti, può essere necessario incapsulare il dente per renderlo più resistente e prevenire possibili fratture verificabili durante la masticazione.

La soluzione con il Dottor Andrea Poggi

Prima di iniziare un percorso di odontoiatria conservativa, un paziente si presenta presso il nostro studio dentistico con molteplici sintomi e dolori fra cui la sensibilità e il dolore.

A seguito di un’anamnesi dettagliata, la terapia conservativa dentale che andremo ad adottare prevede innanzitutto la rimozione meccanica o manuale del tessuto danneggiato, con successiva otturazione della cavità che ne risulta. I materiali utilizzati per l’otturazione dentale sono resine composite, in alcuni casi può essere necessario ricorrere invece alla ricostruzione dentale indiretta mediante intarsio.

Un aspetto dell’odontoiatria conservativa che non può essere trascurato è quello estetico.

Restituire un sorriso unico ai nostri clienti è importante. Accanto all’elemento funzionale consideriamo anche quello estetico, specie se il dente del paziente è particolarmente visibile mentre la persona sorride o parla. Il Dottor Andrea Poggi infatti, dopo la rimozione del problema, si occuperà anche di scegliere il materiale più adatto per riempire la cavità lasciata dalla carie appena curata.

Perché è utile?

Qualora si abbia bisogno di un intervento di odontoiatria conservativa a causa di un’otturazione, è necessario mantenere sotto controllo il progredire della carie.

Una mancata otturazione, porta inevitabilmente all’interessamento della polpa. Da qui la necessità di devitalizzazione del dente o, in casi estremi, la stessa perdita del dente.

Per prenotare un trattamento di odontoiatria conservativa a Milano, contattaci!

2021-06-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Perdita-Denti-Stress

Stress e perdita di denti: che cosa sapere

Avete mai sentito parlare della paradontite? Si tratta di una patologia infiammatoria che colpisce il parodonto, ovvero l’insieme dei tessuti di supporto dei denti, con eziologia multifattoriale che riconosce diversi potenziali fattori di rischio. La paradontite se non curata può portare alla perdita dei denti a causa del progressivo riassorbimento osseo.

Il Dottor Andrea Poggi, nell’approfondimento di oggi, illustrerà la correlazione tra lo stress e la perdita dei denti.

Lo stress e il rapporto con il fisico

Quando si pensa allo stress, inevitabilmente la nostra mente si concentra unicamente su uno stato di agitazione e malessere mentale. Vivendo un periodo di tensione, lo status psicologico può avere anche delle ripercussioni a livello fisico, le quali possono sfociare in:

  1. Problemi cardiovascolari;
  2. Mal di testa;
  3. Sintomi di dolore.

Recenti studi, inoltre, hanno mostrato come si possano verificare anche delle forti ripercussioni su denti e gengive. Nello specifico, l’Università di Harvard ha dimostrato il rapporto tra gli elevati livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e la paradontite.

Lo stress agisce sul sistema immunitario causando un indebolimento delle difese, amplificando così patologie causate da batteri patogeni presenti nella placca dentale come parodontiti, gengiviti e carie. Quando le difese immunitarie si abbassano, il nostro organismo viene ostacolato nella lotta contro le infezioni: come risultato potremmo avere gengive sanguinanti, alitosi e mal di denti generalizzato.

Il bruxismo

Digrignare i denti è la prima forma di difesa che l’organismo mette in atto per fare fronte a una situazione stancante. Questa cattiva abitudine, a lungo andare, può però usurare i denti e provocare delle micro fratture, oltre a una serie di disturbi come danni all’articolazione temporo-mandibolare, mal di testa e dolori alla cervicale.

Insomma, è chiaro come lo stress possa essere una causa indiretta della perdita dei denti. Se anche non sempre è possibile evitare condizioni di ansia, possiamo però tenere sotto controllo la nostra salute orale tramite una corretta igiene e visite periodiche.

Sintomi della caduta dei denti

Tra i primi campanelli di allarme che possono anticipare la perdita di uno o più denti, sono diffusi:

  • L’alitosi
  • Il sanguinamento delle gengive
  • La recessione delle gengive
  • La mobilità dei denti

Le soluzioni del Dottor Poggi alla perdita dei denti

  1. Tecnica All On 4. Soluzione implantare destinata strategicamente ad arcate senza denti. Con appena quattro impianti, è possibile ricostruire un’arcata completamente edentula.
  2. Protesi dentarie fisse e mobili.
  3. Impianti dentali, realizzati nella maggioranza in titanio.
  4. Tecnica conservativa.

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2021-05-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Convenzioni-Dentista-Assicurazioni-Sanitarie

Il Dottor Poggi e la convenzione con le migliori assicurazioni sanitarie per il tuo sorriso

Assicurazioni sanitarie per il tuo sorriso. L’adozione di buone e sane abitudini influisce molto sul benessere generale della persona, in particolare sulle condizioni della bocca e del sorriso.

Prevenire quelli che possono essere i problemi del futuro gioca un ruolo molto importante per la salute e l’estetica dentale.

Avere cura del proprio sorriso dovrebbe essere un’abitudine quotidiana che tutti, grandi e bambini, si impegnano a seguire regolarmente per assicurarsi un sorriso in salute. Come farlo?

Per mantenere sotto controllo il cavo orale e prevenire eventuali malattie che potrebbero provocare danni a denti e gengive, il Dottor Andrea Poggi suggerisce ai propri pazienti di effettuare regolari check-up dentali.

Perché rivolgersi agli specialisti?

Gli specialisti dello Studio Odontoiatrico Santa Sofia sono esperti nella prevenzione orale.

Grazie alla presenza di medici in ogni branca dell’odontoiatria offriamo consulti personalizzati e puntuali: check-up dentali, igiene orale, ortodonzia, odontoiatria conservativa, protesi fisse e mobili, implantologia, pedodonzia, estetica dentale e parodontologia.

Nello specifico:

  1. Denti Fissi garantiti entro 3 ore grazie alla presenza di un laboratorio interno;
  2. Tecnica all on four per ricostruire anche un’intera arcata dentale completamente priva di denti;
  3. Protesi dentarie fisse e protesi dentarie mobili;
  4. Impianti dentali in titanio, inseriti sotto la gengiva.

Spazi e attrezzature sono moderni e all’avanguardia: tutto è pensato per il benessere del paziente.

Che cosa può fare il Dottor Andrea Poggi per garantirti un bel sorriso?

Lo Studio Dentistico del Dott. Poggi mette a disposizione la propria preparazione, competenza ed esperienza a tutti i pazienti, non importa quali siano le loro disponibilità economiche.

Questo è possibile grazie all’offerta di finanziamenti agevolati e personalizzati e con il supporto di convenzioni sanitarie patrocinate dai principali enti nazionali.

Le assicurazioni sanitarie per te

  1. Unisalute. La compagnia del Gruppo Unipol, leader nell’assicurazione salute che da 25 anni si dedica solo alla protezione sanitaria.
  2. Ade. Impresa leader nella gestione specializzata di servizi odontoiatrici per le società clienti.
  3. Previmedical. Società che si occupa di sanità integrativa e mette a disposizione dei clienti diversi servizi in campo sanitario (ambulatoriali e chirurgici).
  4. Faschim. Il fondo di assistenza sanitaria per i lavoratori dell’industria chimica.  

Non rinunciate al sogno di tornare a sorridere, contattate lo Studio del Dott. Poggi per garantirvi le migliori assicurazioni sanitarie cliccando qui!

2021-05-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Tecnica-All-On-Four

Tecnica All on Four e gengiva finta

L’implantologia dentale è una branca dell’odontoiatria all’avanguardia, che si rinnova costantemente al fine di offrire al cliente la soluzione perfetta in termini di durabilità, qualità e comodità.
Rispetto alle protesi dentali mobili infatti, le tecniche di implantologia, permettono al paziente di vivere serenamente, senza rischiare di trovarsi in situazioni imbarazzanti di scollamento della dentiera.

Con la tecnica All on Four oggi è possibile sostituire un’intera arcata dentale, circa 10 o 12 denti che si appoggeranno a quattro impianti, inseriti in punti specifici.

Nei seguenti paragrafi, il Dott. Andrea Poggi illustrerà più nel dettaglio questa moderna tecnica di implantologia.

In quali casi si consiglia la tecnica All on Four


L’impianto All on Four viene solitamente consigliato nel caso in cui un soggetto abbia subìto la perdita di tutti o quasi tutti i denti e non desideri ricorrere alla dentiera, o ad altre soluzioni di protesi mobili.
Se il paziente perde un dente solitamente consigliamo di effettuare un singolo impianto che vada a “riempire lo spazio” creatosi nella gengiva. Oltre ad essere una pratica più costosa rispetto all’ All on Four, è sconsigliata nel caso di edentulia o perdita di diversi denti, in quanto è più dispendiosa sia a livello di tempo, sia a livello economico.
Con All On Four infatti è possibile avere una dentatura nuova in pochissime ore grazie alla tecnica del carico immediato; per quanto allettante sia questa prospettiva, sarà lo specialista, il Dottor Andrea Poggi, a scegliere la tempistica di carico dell’impianto, a seconda della condizione del paziente.

L’applicazione della protesi in ceramica

Dopo l’inserimento degli impianti con la tecnica All on Four si applica una protesi in ceramica che si potrà avvitare alle strutture precedentemente impiantate.
Si tratta di una protesi dentaria fissa che offre diversi vantaggi rispetto a quelle mobili, tra i quali:

  • Stabilità; essendo un impianto avvitato o cementato alla gengiva, il paziente potrà masticare in tranquillità senza temere eventuali scollamenti;
  • Non invasività; l’implantologo utilizza tecniche avanzate per effettuare questa particolare operazione e dispone di strumenti tecnologici che ricreano l’anteprima della lavorazione all’interno della bocca. In questo modo non vi è rischio di toccare nervi o urtare zone più sensibili;
  • Personalizzazione dell’estetica; il paziente potrà scegliere la tonalità di colore dello smalto.

Gengiva finta: sì o no?


La protesi di solito è comprensiva di una gengiva finta o flangia in resina, che si appoggia sulla gengiva esistente, diventando parte integrante della dentatura. La presenza del tessuto gengivale artificiale permette da un lato di sostituire una carenza di osso, dall’altro di coprire gli impianti senza preoccuparsi dei difetti estetici.
Gli impianti dentali necessitano di una ossa sane su cui poggiare. Per questa ragione, l’inserimento di una gengiva finta è quasi sempre essenziale in quanto, se la dentatura rimane scoperta per diverso tempo, avviene una recessione gengivale che compromette la stabilità dei denti e la capacità masticatoria.

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2021-05-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Denti-Mancanti

I metodi per sostituire i denti mancanti

Denti mancanti.

Un sorriso non curato può essere fonte di imbarazzo e causare diversi problemi, sia a livello masticatorio, sia da un punto di vista estetico. Quando non sostituiamo il dente mancante o estratto, colmando lo spazio gengivale creato, rischiamo di gettare al vento, anni e anni di riposizionamento dei denti con apparecchi ortodontici. Infatti, i denti adiacenti allo spazio vuoto cominceranno ad inclinarsi verso l’interno, rendendo instabile tutta l’arcata dentale.

È importante prendersi cura della propria dentatura e rivolgersi ad un professionista in modo da non rischiare di causare danni all’apparato masticatorio.

Come sostituire i denti mancanti

Al giorno d’oggi, grazie all’evoluzione tecnologica nel campo dentistico, abbiamo diverse possibilità per sostituire un dente perso o mancante.
Tra queste troviamo:

  • la protesi dentaria parziale rimovibile o non rimovibile. Questa soluzione funge da supporto gengivale, risulta leggera, di facile portabilità ed è costituita da materiale sintetico termoplastico, o nylon. Viene consigliata al paziente nel caso in cui manchino più denti e viene inserita con l’ausilio di gancetti trasparenti e flessibili, che sono praticamente invisibili a distanza.
  • l’impianto dentale, che consiste nel posizionamento di una piccola vite in titanio che andrà inserirsi nell’osso e sarà la base di appoggio del nostro dente artificiale, anche detto corona. Una volta stabilizzata la vite, dopo circa un mese, si potrà inserire la capsula in ceramica, che risulterà la perfetta riproduzione di un dente vero. Si tratta di un piccolo intervento chirurgico di breve durata che non necessita limature dei denti contigui.
    All in 4 invece è una tecnica utilizzata in caso di mancanza di un’intera arcata dentale e fa sempre parte della categoria dell’impiantistica. Nel caso in cui l’osso dovesse essere compromesso, il metodo All in four è in grado di ridare stabilità all’apparato masticatorio, grazie ad un’implantologia a carico immediato, in modo da ottenere una protesi fissa per le arcate superiori e inferiori.
  • il ponte, soluzione che può essere attuabile sia in caso di perdita di un solo dente, sia nel caso in cui manchino più denti. Fa parte della categoria delle protesi fisse ed è caratterizzato da tre componenti: due pilastri e il ponte dentale.

    Il pilastro è la struttura su cui poggia il ponte ed è composto dai due denti contigui: nello spazio tra i due verrà inserito il ponte, che può essere realizzato con diversi materiali, tra cui la ceramica.

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2021-05-Studio-Dentistico-Andrea-Poggi-Apparecchio-Denti

Apparecchio per i denti: quando serve e come pulirlo correttamente

Nel corso della vita può succedere a tutti di aver bisogno di indossare un apparecchio, fisso o mobile.

Innanzitutto, è importante sapere che il ricorso all’ortodonzia può essere utile al fine di:

  1. Curare le malocclusioni;
  2. Favorire il riallineamento dei denti;
  3. Sanare un progenismo mandibolare, ossia quando la mandibola sporge più avanti rispetto alla mascella;
  4. Ovviare il morso aperto e il morso profondo. Il morso aperto si verifica quando gli incisivi superiori non entrano in contatto con gli inferiori nel momento in cui la bocca è chiusa. Il morso profondo, si riscontra quando c’è una distanza maggiore tra il margine incisale degli incisivi superiori e quello degli incisivi inferiori.

Le tipologie di apparecchio per i denti

Le tipologie principali di apparecchio sono tre: fisso, mobile e trasparente. Nello specifico, l’apparecchio fisso viene utilizzato per curare i disallineamenti dei denti.

L’apparecchio mobile è preferito per la correzione di malocclusioni più gravi, o disformosi dento-facciali. Viene utilizzato prevalentemente per la correzione di abitudini errate e comportamenti scorretti, sviluppati nel corso dell’età evolutiva.

Infine, gli allineatori invisibili, comunemente chiamati mascherine o bite. Essendo trasparenti non alterano l’estetica del sorriso durante il trattamento. Vengono cambiati mediamente ogni 2-4 settimane durante la cura.

Consigli utili per una pulizia efficace

Una corretta igiene orale, specialmente con l’utilizzo di un apparecchio , è un vero e proprio dovere!

Se indossi un apparecchio ti consigliamo l’uso di strumenti come l’idropulsore che spruzza sottili getti d’acqua fra i denti e permette di rimuovere buona parte dei residui di cibo. Raccomandiamo inoltre l’utilizzo del colluttorio per prevenire la formazione di carie.

Non solo collutorio o dentifricio: ci sono altri accorgimenti che possiamo seguire per curare al meglio l’igiene orale. E’ di fondamentale importanza  prestare attenzione ai movimenti fatti con lo spazzolino: dall’alto e dal basso, mantenendo un angolo di 45° per avvicinarsi alle piastrine e pulire a fondo.

Il movimento rotatorio invece è utile per rimuovere eventuali residui di cibo dall’area vicino alle gengive. Non dimentichiamo, poi, di spazzolare la superficie interna dei denti, quella masticatoria e la lingua. Al termine del lavaggio controlla sempre i denti con uno specchio. Potresti aver tralasciato qualche residuo di cibo da dover togliere con qualche supporto extra. A tua scelta potrai optare per un’igiene orale supportata da filo interdentale o scovolino.

Come pulire gli allineatori trasparenti

Gli allineatori trasparenti devono essere puliti ogni volta che ti lavi i denti, ovvero dopo ogni pasto (3 volte al giorno).

Per pulire gli allineatori trasparenti puoi usare un semplice spazzolino con un po’ di sapone liquido neutro. Versa il detergente sulle mascherine e spazzola con decisione tutte le parti delle mascherine. Bada bene di non usare il dentifricio, perché può graffiare la loro superficie e opacizzarle.

Un’alternativa al sapone è il Geldis, un gel detergente che garantisce una pulizia profonda, efficace e veloce. Ecco come utilizzarlo:

  1. versa una piccola quantità di Geldis sulla mascherina trasparente;
  2. strofina con cura nelle aree più strette con uno spazzolino dalle setole morbide, passando da un’estremità all’altra;
  3. risciacqua sotto abbondante acqua corrente;
  4. indossa la mascherina.

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